Prologo: arrivati ad Auckland alle 2.30 di notte dopo 12 ore di viaggio troviamo l’hotel con le porte sprangate e un cartello: “torno subito”. Il mio stato d’animo era a cavallo tra mood 1: cane della carica dei 101 con il naso gelato e mood 2: Arnold Schwarzenegger.
Detto questo, il buongiorno si vede dal mattino e il primo tratto di strada fino alla penisola di Coromandel (“le coronache di Narnia” si girarono qui), è stato bellissimo.
Una cosa assolutamente innovativa per me, che odio la macchina, è godere del viaggio in sé.
La vegetazione è lussureggiante e c’è una curiosa mescolanza di pinete alpine e selva tropicale, questa zona è alla stessa latitudine di Sydney. L’orografia è fantastica ed il paesaggio collinare, che arriva fino alla costa, sfuma velocemente in quello montano. Le colline sono quasi integralmente dedicate alla pastorizia e adesso sono giallo oro (è fine estate), punteggiate di mucche. I principali allevamenti nel nord sono di bovini, nel sud di ovini. Questo post si sta trasformando in una lezione di geografia.
Le strade sono stupende e corrono lungo la costa, letteralmente a tre metri dalla battigia.
Ci siamo infilati nel bosco per andare a vedere i kauri. Si tratta di alberi antichissimi ad alto fusto che esistono solo nell’isola nord della NZ; possono raggiungere i 23 metri di circonferenza, i 50 di altezza e i 4000 anni di età, tipo sequoia insomma, ma di quì. I kauri sono in pericolo di estinzione e i neozelandesi sanno come difendere il loro patrimonio:
Abbiamo dormito a casa di Jeff, un inglese che ha viaggiato per tutto il mondo per poi stabilirsi nella penisola di Coromandel. A parte le incessanti battute sulla mafia (sorridi e annuisci) è stato interessantissimo parlare con lui.
Abbiamo scoperto che, nonostante in NZ ci siano 4 pecore per ogni persona, non si producono formaggi perché vendono tutto (o quasi) il latte ai giapponesi. I giappo glielo comprano al doppio del valore di mercato neozelandese.
Abbiamo scoperto anche che il prezzo di macchine, moto, camper e autobus sia due volte tanto che nel resto del mondo e la maggior parte delle macchine e autobus che si vedono qui provengono dal Giappone (che ha la guida a destra) e sono di seconda mano. Ne abbiamo avuto la prova il giorno dopo su un autobus di linea di inizio secolo con tutte le scritte in giapponese. Jeff aveva anche fatto un mezzo business importando camper dall’Europa per rivenderli al doppio del prezzo. Casa sua era carina, con un bell’orto, ma c’hanno tutti sta cazzo di fissazione della moquette e di farti andare in giro scalzo. Io mi adeguo, per carità, ma questo c’aveva pure due cani. Lo scambio di battute tra Anto e me al dover iniziare a camminare scalza si ripete quotidianamente con la stessa sequenza.
Stiamo facendo il pieno di airbnb perché qui è tutto extra iper caro, oggi per esempio abbiamo pagato 2 birre heineken 15 euro. Nemmeno la tirchieria riuscirà a farmi diventare astemia, mamma!
Oltre alla fissazione per le moquette hanno anche la fissazione per i trekking. Non puoi immaginare quante opzioni ci siano in un km2. Uno di questi trekking portava alla cathedral cove , una spiaggia stupenda (Narnia). Per fortuna per la seconda spiaggia non c’era da sudare. Questa seconda, Hot Water Beach, aveva la particolarità di avere due sorgenti di acqua termale (a 64 e 60 gradi) sotto la sabbia della battigia. La gente va lì con la pala, giuro, e si scava una buca. A seconda della buona volontà del cavatore si ottengono migliori (terme) o peggiori (crocchetta bollente) risultati. Noi abbiamo solo ficcato un piede sotto la sabbia, ci siamo ustionati e abbiamo deciso che l’impresa non valesse l’impresa. Una buona buca dovrebbe essere di 1.5 metri perché acqua marina e termale mitighino le loro rispettive temperature, non avevamo una pala, ovviamente, né volontà!
Una cosa che non è un’attrazione turistica, ma è stata per me la cosa più emozionante fino ad ora, è stata questa casetta:
Tra boschi e prati, circondata dagli animali della fattoria, con un braciere e due poltrone in vimini. La via lattea più bella che abbia mai visto accompagnata dalla voce delle mie amiche e dalla compagnia di Anto. Perfetto.
Il secondo brivido del viaggio è stato nelle Waitomo caves. I nostri viaggi si misurano in brividi, adesso iniziano ad essercene di meno perché stiamo vedendo tante cose e perché mi sto antonizzando. Queste grotte carsiche, piene di stalattiti e stalagmiti, sono specialissime perché una parte della grotta è abitata da un particolare tipo di insetto. Queste mosche generano delle larve che fino alla schiusa rimangono tali per nove mesi e sono bioluminescenti! Per nutrirsi durante tutto quel tempo producono dei filamenti di una ventina di centimetri nei quali rimangono intrappolati esemplari della loro stessa specie, non è che ci sia tutta sta vita a 25 m di profondità.
Abbiamo intrapreso la discesa verso il lago Taupo, al centro dell’isola nord, e fatto un altro bel trekking in una ex zona miniera, Karangahake Gorge:
Arrivati a Taupo ci siamo sorpresi di vedere il lago… agitato! Ondone e cigni neri.
Di qui inizierà la scoperta della zona centrale dell’isola nord, che ha un’attività geotermale bestiale, fiumi di acque incandescenti e percorsi di trekking molto esigenti. D. aspettati una telefonata presto!